La religione
Il Candomblé è una religione brasiliana, nata dall’eredità culturale, religiosa e filosofica degli africani schiavizzati, e riadattata in Brasile per adeguarsi alla nuova realtà sociale e alle nuove condizioni ambientali.
I miti raccontano che l’universo viene creato da Olorun, il dio supremo, da cui discendono tutti gli Orixás, le divinità venerate nel Candomblé, archetipi della personalità umana. Ogni individuo nasce sotto la protezione di un Orixá, dal quale assorbe caratteristiche fisiche e caratteriali. L’Orixá rappresenta la propria parte più profonda, il proprio Sé, la propria essenza.
Iniziarsi a questa religione significa rendere omaggio a questa parte, nutrirla, farla crescere, prendersene cura attraverso rituali simbolici.
Alcuni iniziati hanno un contatto così intimo con la propria divinità protettrice che questa si manifesta attraverso la trance per ritornare a essere unità organismica, spirito e materia insieme. Nel corpo, il sacro si manifesta e gli Orixás tornano a danzare, accompagnati dal ritmo dei tamburi, per raccontare nel movimento corporeo la loro storia e ridistribuire axé, l’energia sacra.
L’origine
Il traffico di schiavi africani inizia nella prima metà del 1500 e prosegue, ufficialmente, fino al 1888, anno in cui il Brasile abolisce la schiavitù. Catturate e vendute dagli europei o dalle popolazioni con cui sono in guerra, vengono deportate circa sette milioni di persone, di cui solo la metà arriva a destinazione.
Le nazioni
Durante i secoli di tratta degli schiavi, arrivano in Brasile diverse etnie provenienti da differenti stati. Le diverse etnie riorganizzarono i loro culti in Brasile secondo quelle che vengono denominate nazioni.
Lo spazio
Una prima grande differenziazione degli spazi di un terreiro (tempio) è fra spazio verde e spazio urbano. Il primo comprende le parti di foresta in cui raccogliere le foglie sacre, il secondo, invece, le strutture costruite per poter officiare i culti.
Le danze
Le danze del Candomblé esprimono pienamente la visione filosofica iorubá dell’essere umano, percepito come una totalità costituita da parti materiali e spirituali in continua interazione tra di loro. Nella danza, dunque, si manifesta la sacralità del corpo.
La musica
L’idea del tempo e dello spazio africano è molto diversa da quella occidentale: la linearità e la consequenzialità vengono soppiantate da una concezione circolare. Questa visione si riflette anche nella musica.
Le foglie
Le foglie hanno un’importanza fondamentale nel Candomblé: kossi ewé, kossi orixá, senza foglie non si ha orixá. Ogni pianta ha proprietà medicamentose e spirituali, e la loro linfa, chiamata sangue verde, viene utilizzata per bagni purificatori.
La gerarchia
- Abiã: persona non iniziata ma che frequenta la casa di Candomblé. Si differenzia dal semplice visitatore in quanto si riconosce, in questa persona, un qualche tipo di richiamo religioso ed è probabile che la persona concluderà il suo processo iniziatico. Il suo compito, all’interno della comunità, è quello di aiutare nelle faccende domestiche, mantenendo ordinata e pulita la casa.
Le offerte
Un concetto fondamentale della cultura iorubá è lo scambio di axé, la forza che vitalizza l’intero universo, il potere di realizzazione che dinamizza e lascia avvenire l’esistenza.
I vestiti
Nel Candomblé si pensa che tutto debba crescere nel tempo. Anche i vestiti seguono questa regola. Più una persona ha poco tempo di iniziazione, più i suoi indumenti sono semplici.