La divinazione
Nel Candomblé gli Orixás parlano e indicano le loro richieste attraverso i búzios, conchiglie del genere cauri appositamente sacralizzate per essere intermediarie fra l’essere umano e le divinità.
Si tratta di un metodo geomantico: il sacerdote, che deve avere almeno sette anni di iniziazione, lancia le conchiglie su un vassoio apposito e, a seconda di come queste cadono, interpreta il volere degli Orixás.
Ifá, dio del destino, viene interpellato in questa pratica insieme a Exu, intermediario e messaggero, e Oxum, divinità che è riuscita a carpire da Ifá il segreto della divinazione.
Nelle conchiglie si può vedere l’energia che sta guidando la vita della persona e, nel caso sia di ostacolo, è necessario ricorrere a degli ebó per prendersene cura e lasciare che energie più benevole possano indirizzare la vita della persona.